Sin dai primi mesi di vita il vostro bambino ha sperimentato la separazione dalla mamma, intesa come capacità di differenziare il proprio corpo da quello di lei e comprendere che sono due entità separate.
A tre anni circa il bambino ha fatto propria la consapevolezza che la mamma è “presente” anche se fisicamente non è lì e da questa rappresentazione interna trae conforto e sostegno che gli sono utili nei momenti di distacco dai genitori.
Per sostenere il delicato momento del distacco, cosa possono fare i genitori?
- prepararsi per tempo, nel senso di non aspettare ad affrontare il distacco all’improvviso bensì farlo precedere da piccoli episodi di allontanamento fra genitori e figlio, ad esempio inserendo la presenza di una persona (di famiglia o comunque conosciuta e fidata) che stia col bambino dapprima insieme a voi e poi da sola con lui, inizialmente per brevi periodi di tempo che man mano si allungano;
- preparare il bambino con frasi del tipo “Lo sai che domani mattina, ti porta la zia all’asilo…che bello potrai farle vedere dove è la tua stanza” e il giorno dopo “Ti ricordi che oggi viene la zia per portarti all’asilo?”. Altro scenario: “Oggi vai all’asilo, giochi, ti diverti, mangi e poi ti vengo a prendere” e poi “Hai visto. Come ti avevo detto hai pranzato e sono venuta a prenderti”. Preparandolo al cambiamento o al che cosa aspettarsi, sarà meno probabile una reazione di rifiuto e di ansia correlata;
- preparalo con giochi (es. nascondino) dove le cose o persone sembrano scomparire, ma invece sono solo non visibili a noi, dicendo frasi tipo “Hai visto, non mi hai visto per un po’ ma sai che poi ritorno sempre da te”;
- sostenere il vissuto del proprio figlio con alcune letture scelte;
- siate pronti ad ascoltarlo e sostenerlo nelle sue eventuali ansie e paure, nei momenti di angoscia o solitudine… in fondo anche noi adulti siamo timorosi di fronte ad un evento nuovo e sconosciuto;
- cercate di evitare le frasi del tipo “Non piangere che sei grande” perchè lo fanno sentire ancora più inadatto e non compreso nel suo momento di tristezza (tutti hanno il diritto di piangere, a prescndere dal sesso o età!). Provate piuttosto a mostravi empatici e a prospettargli ciò che di bello e di nuovo potrà sperimentare, con la certezza che voi sarete lì al momento del ricongiungimento;
- siate sereni nel momento del distacco, comprensive ma ferme.
In questi momenti, in cui il bambino potrebbe vivere momenti di preoccupazione e sperimentare la paura di perdere la mamma, potrebbero verificarsi delle momentanee fasi di regressione (ad esempio, potrebbe voler dormire nel lettone, oppure richiedere di nuovo in ciuccio o ancora tornare a farsi la pipì addosso) come tentativo di tornare nel mondo dell’infanzia nel quale la mamma era sempre con lui. Tutto questo è assolutamente normale, e vi consigliamo di accompagnare vostro figlio con disponibilità e tenerezza ma anche fermezza e soprattutto coerenza.
Come già dicevamo, vostro figlio affronterà meglio questo momento se vedrà che anche i genitori sono sereni al momento del distacco, senza mostrare tentennamenti o cedimenti che alimentano le insicurezze del vostro bambino, come se le angosce che il bambino prova fossero fondate.