Il periodo del post partum è molto delicato per una donna che può vivere due diverse situazioni:
- il baby blues (una instabilità emotiva);
- una depressione post partum (da considerarsi un vero e proprio stato depressivo).
La maggior parte delle mamme sperimenta il cosiddetto “baby blues” cioè una instabilità emotiva che colpisce la donna immediatamente dopo il parto, nei giorni ad esso successivi anche fino a qualche settimana dopo il parto e che scompare normalmente dopo un paio di settimane.
La donna si sente:
- triste senza motivo;
- irritabile;
- facile al pianto;
- non all’altezza nei confronti degli impegni che la attendono.
Non si tratta di uno stato patologico e non vi è necessità di uno strutturato intervento terapeutico (farmacologico o psicoterapeutico), perché questo stato di disagio tende a rientrare spontaneamente in tempi brevi (come dicevamo, circa due settimane).
Studi epidemiologici condotti in nazioni e culture diverse evidenziano che il 10-15% delle puerpere va invece incontro ad un vero e proprio stato depressivo che non tende a scomparire spontaneamente.
La depressione post partum colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% delle neomamme ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio, con episodi che durano tipicamente da 2 a 6 mesi. Alcuni dei sintomi possono essere:
- un persistente stato di tristezza non giustificata, ansia, irrequietezza o carenza di energia (umore instabile)
pianto improvviso e immotivato; - difficoltà a dormire di notte e sonnolenza diurna;
- difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni;
- pensieri di far del male al proprio neonato.
Prevenire e trattare la depressione
È scientificamente comprovato che la depressione è un disturbo prevenibile quindi è estremamente importante riconoscere e trattare questo disturbo, che in caso contrario potrebbe interferire con le abilità della donna di instaurare un interscambio di comportamenti e di emozioni con il suo bambino e con l’attaccamento, capaci di prevenire le conseguenze negative a lungo termine sullo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo del bambino.
Quindi, cara neomamma, se ti senti triste o inadeguata è normale ma non esitare a contattare il tuo medico curante per chiedere aiuto perché riconoscere il problema e intervenire tempestivamente aiuta sia te che il tuo bambino.
E ricorda: il tuo partner è accanto a te e può essere un valido alleato!
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