Annalisa Rabitti, Martino ha le ruote
Martino ed Emma sono due compagni di scuola. Lei è una coltivatrice di storie e fa uso della parola come di un dono straordinario da non sprecare. Lui è invece un “bambino zitto” – così lo definisce esattamente Emma – un bambino che si muove con le ruote, che non si esprime parlando e che talvolta manifesta delle reazioni difficili da comprendere. Tra i due non ci sono molti contatti fino a quando Emma non trova in Martino l’ascoltatore ideale dei suoi racconti: un ascoltatore paziente, attento, rispettoso. La narrazione alimenta così un’intimità fatta di piccoli e delicati gesti. Emma, e con lei il lettore, scopre infatti che non parlare non significa necessariamente non ascoltare o non comunicare e inizia a fare delle sue storie di draghi, gatti, principesse e lupi il motore di un’amicizia tutta particolare, capace anche di sciogliere le remore dei compagni e di rivelarsi straordinariamente contagiosa.
Un libro per spiegare la disabilità al bambini